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Archivio di Stato di Modena

"Disegno del Castello di Strigonia con accampamenti" (scritto sul retro)
Disegno prospettico del castello e del territorio circostante, con l'indicazione degli accampamenti degli assedianti
s.a., s.d. (XVII sec.), acquerelli policromi su carta incollata su tela
ASMo, Mappario Estense, Topografie di città, n. 138


Vestigia - fonti per la storia ungherese

Perché “Vestigia”? Perché l’Ungheria, da sempre, ha l’esigenza di trovare le fonti archivistiche che le consentano di ricostruire fedelmente la propria lunga storia (soprattutto tra i secoli XIV-XVI), colmando le gravi lacune documentarie subite dagli archivi ungheresi a causa delle devastazioni ottomane.

Gli stretti legami che unirono gli Estensi all'Ungheria hanno radici molto antiche. I primi rapporti risalgono addirittura al XIII secolo, quando Beatrice, figlia del marchese d'Este, salì sul trono magiaro grazie alle sue nozze con Andrea II (1234). Le relazioni tra la corte estense e l'Ungheria raggiunsero poi il proprio culmine nel periodo rinascimentale, al tempo di re Mattia Corvino e del cardinale Ippolito I d'Este; come è noto, l'alto prelato estense fu eletto arcivescovo Primate d'Ungheria, recandosi personalmente in terra magiara.

Le relazioni plurisecolari tra la Casa d'Este e il regno ungherese sono ampiamente documentate dalle fonti conservate all'Archivio di Stato di Modena, custode dell'Archivio estense da oltre 150 anni. La ricchezza di testimonianze documentarie relative alla storia ungherese fra le carte dell'Archivio estense ha destato l'interesse di studiosi ed istituzioni culturali ungheresi già a partire dal Secondo dopoguerra; risalgono infatti agli anni Sessanta del secolo scorso i primi, significativi, scambi di fotoriproduzioni con il Centro Nazionale degli Archivi Ungheresi di Budapest, curati personalmente dall'allora direttore dell'Archivio di Stato di Modena, Filippo Valenti, il quale, nel 1964, documentò tali attività con un accurato resoconto pubblicato sulla Rassegna degli Archivi di Stato.

In anni recenti, in particolare a partire dal 2012, grazie al personale impegno di Patrizia Cremonini, l’Archivio di Stato di Modena ha aderito al progetto Vestigia e Vestigia II. Fonti storiche e letterarie ungheresi dei secc. XIV-XVI negli archivi e nelle biblioteche dell’Italia, condotto dai ricercatori del Gruppo di Ricerca Vestigia, dell’Universita Cattolica Péter Pázmány, con il coordinamento di György Domokos.

Dopo due convegni, tenutisi in Ungheria nel 2014 e 2018, il 7 e 8 maggio 2021 si è svolto il Convegno internazionale Dal Po al Danubio. I rapporti tra la Corte Estense e l'Ungheria attraverso i secoli. Nel corso delle due giornate di convegno, studiosi e ricercatori italiani e ungheresi hanno illustrato gli esiti degli approfondimenti scientifici condotti in diversi ambiti tematici, nel ricchissimo programma che ha delineato i rapporti tra la Corte Estense e l’Ungheria attraverso i secoli, ricostruiti grazie al prezioso patrimonio documentario conservato in Archivio. Fra i tanti documenti troviamo un unicum quale l'atto di matrimonio originale del 14 maggio 1234 tra il re d'Ungheria Andrea II Árpád e Beatrice figlia del fu marchese Aldobrandino I d'Este (per l’edizione del documento, cfr. Cremonini 2019), così come lo strumento dotale di Alisia di Châtillon, principessa della corte ungherese divenuta sposa di Azzo VI d'Este nel 1204. Inoltre, i carteggi cifrati, che celavano gli importanti legami politici e diplomatici tra la corte estense e quella ungherese; degno di rilievo, in particolare, è il caso dello scambio di lettere fra il cardinale Ippolito I d'Este e la zia Beatrice, sposa di re Mattia Corvino, con cui si cercò di organizzare, grazie all'opera di un misterioso "Messer Andriolo", la fuga dalla Francia all'Ungheria dell'ostaggio turco Djem, fratello del sultano Bajazet.

Il 28 maggio 2021, a coronamento di una solida, proficua e ormai avviata collaborazione, è stato siglato l’Accordo di cooperazione tra l’ Archivio Nazionale d’Ungheria e l’Archivio di Stato di Modena. Oltre al contributo fornito dagli archivisti modenesi in relazione allo studio e alla valorizzazione delle fonti, va sottolineata la grande importanza del servizio di fotoriproduzione delle immagini fornito da questo Archivio di Stato ai fini della ricostituzione, attraverso una complessa e vasta indagine storico-archivistica, delle fonti per la memoria ungherese.



Ultimo aggiornamento: 28/09/2023